Articolo scritto per il mensile Vivere sostenibile, pubblicato nel numero di maggio 2015-
La ricerca delle buone erbe dei campi può rappresentare “la scusa” per evadere dal nostro tran tran quotidiano, per rigenerarsi e rinfrancare il cuore. Le erbe selvatiche sono lì, a nostra diposizione, prolifiche, sobrie e resistenti, assolutamente gratuite, ricchissime di vitalità e deliziosamente buone. Il solo conoscerle e usarle ci darà un forte senso di libertà, di appartenenza e poco a poco alcune paure ataviche scompariranno. Sarebbe una buona pratica non comportarsi da ingordi saccheggiatori, ciò che la Natura offre è per tutti i suoi figli. Gli animaletti selvatici garantiscono la biodiversità, è grazie a loro che noi possiamo ancora concederci il lusso di andare per erbe, fiori, funghi e bacche.
Maggio è un tripudio di erbette e fiori, ottimo momento per provare una bella “Misticanza in fiore”, piatto speciale attraverso il quale portare colore e profumo nelle nostre vite. Potrete sbizzarrirvi nello sceglier quali erbette mettere in misticanza: tarassaco, melissa, erba aglina, piantaggine, achillea, finocchio, menta, portulaca, acetosa, barba di becco, valerianella, ruchetta, ec.). Se non siete abituati a mangiare le erbe selvatiche potreste “tagliarle” con un po’ di insalata dell’orto. Otterrete un piatto unico e irripetibile perché ogni giorno le meravigliose erbette son diverse! Condite il misto foglie con olio evo, sale e limone, e poi unite i fiori disponendoli sull’insalata con gratitudine. Provate con roselline, calendula, trifoglio, pratoline, acacia, borragine… Vivrete un meraviglioso viaggio sensoriale con questa prelibatezza!! Il risultato sarà un piatto bello per la vista, e buono per il palato e il cuore!! Non abbiate paura di masticare, vi farà solo bene!
La Vita con me è stata generosa ed è per me un onore poter condividere con voi ciò che mi é stato insegnato e tramandato! Sono nata e cresciuta nei ristoranti di famiglia ad un certo punto la cucina tradizionale mi è stata stretta e mi sono dedicata allo studio di tutto quanto riguarda il raggiungimento del BenEssere. L’ amore per Madre Terra mi ha portata nel giro di 30 anni a diventare ciò che sono, ovvero l’ Erbana. Questo titolo, questa qualifica, questo nome mi é stato dato come riconoscimento perché conosco le erbe spontanee e il mondo dei “Semplici”, le segnature delle piante, le proprietà alimurgiche, nutritive, medicamentose, energetiche, astrologiche del mondo Verde, e ciò mi aiuta ad interagire con la Terra e coi suoi abitanti.
Tratto dal libro “L’Erbana una Selvatica in Cucina”.
Abbiate cura di voi è sperimentate sempre