Cercare la bellezza, trovarla in semplici ma importanti gesti, e sentirsi vivi.
Divenuta consapevole del fatto che mai avrei cucinato per altri, qualcosa che non avrei proposto ai miei figli, ho voluto conoscere la storia dei cibi che porto nella mia cucina. Il cibo che mangiamo è più buono se di stagione, se sappiamo dove è cresciuto, da chi è coltivato, chi lo prepara, dove e come viene conservato. Lavorando con gli agricoltori conosco la loro storia e il loro modo di lavorare, visitando le loro fattorie ne conosco l’impegno, le fatiche e le gioie. Se vorrete stupirvi andate a conoscere gli agricoltori, loro saranno lieti di accogliervi. Come sarebbe, se al solo tocco, potessimo conoscere la storia di tutto ciò di cui amiamo circondarci e nutrirci?
Vi porto l’esempio del mio pane preferito, esso viene impastato con acqua di sorgente e con i grani che ho visto crescere benedetti dal canto del Dardagna e dal passaggio del lupo e dell’istrice, accarezzati dal volo dell’aquila, avvolti dall’abbraccio dei monti della Riva e dai venti. Grani bio cresciuti insieme a papaveri, fiordalisi e camomilla; trebbiati in quel di luglio con festa, risa, canti e balli, e molati da una meravigliosa donna che porta avanti il lavoro di mugnaia con orgoglio. Ogni suo gesto come il macinare e l’ impastare è carico di amore, anche la legna nel forno sembra parlare a quel pane. Gesti carichi di significati e il cibo li fa propri, per poi divenire parte di noi.
In pochi, pensiamo al fatto che il nostro corpo è un meraviglioso amico, il quale è con noi dal primo momento in cui veniamo al mondo fino all’ultimo respiro e si nutre di tutto ciò che gli diamo. Lui c’è sempre, fedele e presente. Questo pensiero mi ha trasportata in un meraviglioso viaggio, ricco di immagini ed emozioni.
Il cibo che viene preparato con amore, trasmette armonia e si impregna delle emozioni e vibrazioni del luogo circostante. L’orto mi ha insegnato che la dedizione nutre ogni più piccolo frutto, ogni foglia, ogni fiore, e quando essi mi alimentano, quella bellezza diviene me. Ecco che quando mi accosto ad un cibo mi chiedo: ” … voglio davvero che quel cibo divenga me? E’portatore di vitalità? Nutrirà il mio corpo? ”.
In estate mangio i prodotti del mio orto o di quello di Piero, mio maestro d’orto. Seguire la crescita di una pianta nel suo sviluppo, stupisce e meraviglia, quasi come vedere un bimbo crescere! Vi assicuro che le piante rispondono alla nostra presenza e al nostro stato d’animo quando andiamo a “trovarle”. Per esempio, la mia amata rosa Peace, l’ho piantata in Bell’orto affinchè lo potesse illuminare con sua bellezza. Guardate le due immagini qui a fianco, le ho scattate a 10’ di distanza, nella prima la mia rosa pareva triste, ma poco dopo il mio arrivo nell’orto, si è come vestita a festa per essere ammirata e per donarsi in tutto il suo splendore!! Non è meraviglioso?!
Ogni cosa è intrisa di ciò che l’ha fatto crescere: terra, acqua, sole, amore.
Mangiare è una cosa seria, e chiedersi qual è la storia di ciò che stiamo portando alla bocca, è fondamentale per il nostro benessere. Oltre al sapore, portiamo in noi la bellezza, la vitalità, la storia, le emozioni, i luoghi e le persone. Un frutto cresciuto ai bordi di un’autostrada o in una bella vallata ridente non sarà lo stesso!
Sia noi che il cibo siamo fatti di acqua e l’acqua ha una memoria che crea. Cibarsi con consapevolezza significa essere presenti nel qui e ora con rispetto, per noi stessi e per tutto quanto ci circonda.
Madre Natura è maestra nel mostrarci la sua abbondanza, e se arriviamo a vedere in ogni sua manifestazione la bellezza, l’armonia entrerà a far parte del nostro Essere. Ciò creerà in noi un appagamento profondo, alla pari di un buon cibo, di una bella dormita, di un sorso di acqua viva, di un abbraccio avvolgente. La bellezza è nutrimento fondamentale per il benessere di corpo-mente-spirito. Gli antichi lo sapevano bene, e consapevoli che il senso della bellezza porta ricchezza nelle nostre vite, cercavano di riproporre l’armonia della Natura attraverso le arti e i mestieri. Forme, numeri, colori, tutto ci connette con l’armonia della bellezza.
Cercate il bello e non date peso alle brutture, la bellezza aumenterà in maniera esponenziale!!
Buon anno nuovo, sperimentate sempre e abbiate cura di voi! Un abbraccio di cuore, Beatrice
Articolo scritto per il mensile Vivere sostenibile, pubblicato nel numero di gennaio 2015