Il Galium è una pianta davvero sorprendente.
Il gallium porta con sè i colori dell’autunno che sono meravigliosamente caldi e avvolgenti. Osservo tutto intorno a me con grande interesse e stupore, e in questi giorni allietano il mio procedere “spennellate” di piccoli fiorellini gialli o bianchi a bordo strada, fiori che conosco con il nome di Galium.
I Galium si distinguono in verum, aparine, zolfino, mollugo, diversi fra loro, ma tutti con caratteristiche similari. Crescono lungo i bordi stradali, nei campi incolti, siepi e boscaglie. Una delle loro particolarità è che hanno fusti quadrangolari, e sono robusti e tenaci. Inoltre, foglie e fusti sono ruvidi e muniti di piccoli uncini per arrampicarsi facilmente su altre piante. I fiori, di colore bianco o giallo emanano un debole odore gradevole, e sono raggruppati vicini vicini.
Sono considerate piante infestanti nocive, ed è bene tenerli sotto controllo per via della loro capacità di diffondersi con estrema facilità e rapidità, per la foga di arrampicarsi, arriva spesso a soffocare le altre piante che crescono vicine a lei. Ho scoperto che sono difficilmente debellabili e quasi insensibili ai normali diserbanti, segno di grande forza e carattere. Pensate che per alcune persone il contatto con i Gallium può causare dermatiti da contatto, cosa che trovo interessante, visto che una varietà di Galium cura proprio le problematiche della pelle. Che pianta particolare, voglio conoscerla meglio. Detta anche Caglio, Ingrassa bue, Erba zolfina, Attaccamani o Attaccaveste, per via dei suoi peli ruvidi e i suoi frutti che si attaccano a ogni cosa.
Il Galium possiede molteplici caratteristiche particolari e interessanti:
– Innanzitutto, viene considerato un caglio perché utile per cagliare il latte in alternativa al caglio animale. Questa pianta contiene un enzima, la fitochimasi, che coagula il latte. I pastori la conoscono come la pianta che fa il formaggio.
– Si narra che nella grotta di Betlemme, il pagliericcio sul quale Gesù venne adagiato, fosse proprio di Galium, e ciò le ha meritato il nome di Sanctae Mariae stramen. Caspita.
– E’ un’erba tintoria : la radice tinge di rosso come la robbia e i fiori tingono giallo-arancione.
– Erba officinale, lassativa, depurativa, diuretica, antinfiammatoria, antispasmodica, astringente, tonica sul sistema linfatico. Libera il corpo dalle tossine in eccesso, rimuove i veleni e i batteri intrappolati dalle ghiandole linfatiche. Urpala.
– Nella medicina popolare, veniva utilizzata per trattare ulcere, infiammazioni cutanee, piccole lesioni e psoriasi, ferite e problemi della cute.
– Considerata un ottimo rimedio per tutte le affezioni degli organi genitali, veniva somministrata anche in caso di malattie veneree (una tribù di indiani d’America, curava la gonorrea con un decotto nel quale uno degli ingredienti era l’Attaccamani).
– In omeopatia viene utilizzata per trattare la cistite.
– Pianta commestibile, ma per me sono gradevoli solo inizio primavera, molto nutrienti e ricche di clorofilla. È un’erba amara dal sapore salato, leggermente rinfrescante, potete provarla cruda o cotta, in aggiunta a zuppe, minestroni e frittate. Si comincia sempre in piccole dosi. Un cicinino.
– Questa pianta è parente del caffè, i sui semi tostati possono essere utilizzati come surrogato del caffè, sono privi di caffeina e possono essere utilizzati anche per la preparazione di un tè rinfrescante e purificante, dalle forti proprietà toniche.
– il Tè è di colore ambrato con un sapore delicato, leggermente legnoso. In compresse imbevute è utile come tonico in caso di dermatiti, ulcere o scottature. Ottimo aggiunto nell’acqua del bagno, anche i capelli ne gioiranno. Con l’aggiunta di miele è ottimo per disintossicarsi, aiuta la circolazione e contrasta l’itterizia, depura fegato e reni. Ma consultate un erborista per le dosi.
Una volta raccolto il Galium, va tenuto conto che essiccato tende ad annerire velocemente e a perdere le sue proprietà, quindi inutile farne grandi scorte, va raccolto e usato.
Chiudo col dirvi che questa pianta è considerata simbolo di abbondanza, produce una miriade di semi e si attaccano alle nostre vesti chiedendoci di fare da seminatori. Invece di arrabbiarci quando le piante ci dispensano i loro semi attaccandoceli addosso, cogliamo il messaggio di abbondanza, ringraziamo e sentiamoci portatori di prosperità.
Grazie Vita per le meravigliose modalità attraverso le quali Ti manifesti.
Bene, siam giunti alla fine, “stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che io ho detto la mia” . Così diceva la mia nonna Tecla, mia maestra d’erbe e di Vita.
Vi abbraccio forte, Beatrice Calia, l’Erbana.
Articolo scritto per Rock&Food
Interessante, abbastanza esauriente e ben scritto.
Non sono sicura della specie trovata ovvero se aparine o odoratum.