Adoro i fichi e oggi voglio raccontarvi una storia, un pezzetto di storia della mia vita, una storia che mi ha dato da pensare sul come nascono le leggende. Ogni volta che rammento questo episodio in cuor mio sorrido, e mi sento in connessione coi tempi antichi, ma anche con quelli futuri, perchè comprendo come ogni punto di vista sia in grado di creare storie, immagini, suggestioni.
Che cosa meravigliosa che è la Vita, ogni giorno una sorpresa.
Bene, sono pronta a raccontare.
Una decina di anni fa, o forse anche più, ero in vacanza in un piccolo paesino dell’entroterra della meravigliosa Sardegna, e mi è accaduto un fatto per alcuni versi divertente, per altri testimone del bisogno umano di avere una connessione con il cielo e con la terra, con l’invisibile e con il Padre e la Madre divini. Con coloro che vorremmo accanto a noi per sentirci meno persi, meno soli, coloro che ci possono far sentire protetti, accolti, avvolti, coloro che con la loro presenza o assenza potrebbero confermare la direzione del nostro procedere.
L’essere umano ha perso qualcosa nel suo andare, e aspira a ritrovarlo, e quando il bisogno si fa forte, allora la nostra immaginazione corre in nostro aiuto e ci connette all’oggetto della nostra ricerca, del nostro bisogno inconscio.
Quando vado in vacanza, mi prendo il tempo ogni mattina di andare a correre o a camminare, perchè poi passerò l’intera giornata al mare a gozzovigliare e a leggere. Soprattutto in Sardegna la frutta e la verdura che mangerò è talmente buona che per evitare di ingrassare ancor di più preferisco mantenere attivo il metabolismo con un pò di movimento.
Ecco che una mattina mentre correvo a lato dei piccoli orti del paesino sperdutato, vedo un uomo intento a raccogliere le sue verdure e gli domando se sapeva dove potevo trovare dei fichi, io li adoro e non li avevo ancora trovati dal mio arrivo sull’isola. Lui mi giuarda, io gli sorrido, mi dice che no, non ce n’è fichi.. io gli sorrido ancora e dispiaciuta ringrazio. Son pronta a riprendere la mia corsa, lui mi ferma, apre il cofano della sua auto e mi mostra un secchio pieno di fichi. Che visione celestiale, ero in visibilio, la gioia sprizzava da tutti i miei pori, non stavo nella pelle. Me ne regala cinque o sei porgendomeli in un sacchetto. Lo ringrazio e riprendo a correre, non vedevo l’ora di giungere a casa, docciarmi e fare colazione con quel ben di Dio!
Non ancora appagata, dopo colazione con mio marito siamo andati dal fruttivendolo a comprare frutta e verdura da portare in spiaggia, e alla mia richiesta di fichi al verduraio, lui è impallidito.. balbettando ci ha raccontato una storia: l’orafo del paese era appena rientrato dall’orto, era sconvolto, aveva radunato le genti del paese, donne, prete, anziani e bambini, gli aveva rammentato che da quando era stata innalzata la statua al crocicchio degl’orti non era più accaduto, ma ora i tempi erano cambiati, e sottolineava che lui non era alla stregua del postino, quell’ubiacone che ne raccontava di ogni, lui era certo di ciò che aveva appena visto.
E cosa poteva mai aver visto quel brav’uomo? Era nell’orto , come ogni mattina stava prendendosi cura delle sue coltivazioni, all’improvviso gli è apparsa una bella signora vestita di bianco con uno splendido turbante sulla testa che contornava il suo viso celestiale (lui ha usato queste parole), la bella signora era tutta sorridente e gli avrebbe chiesto di condividere con lei i fichi che lui aveva appena gelosamente colto. Lui ammaliato gli e ne ha porti qualcuno e lei carica di gioia è sparita in un battibaleno.
A questo punto della storia, io e mio marito abbiamo capito di cosa si trattava e Franco ha cominciato a prendermi a gomitate sorridendo sotto i baffi. Io mi congratulavo da sola per il fatto che “però corro forte!”. Non abbiamo avuto il coraggio di dire che quella bella signora ero io, e siamo andati al mare pensando alla bellezza della storia, a come nascono le leggende metropolitane, a come il popolo crei storie a propria misura per consolarsi, per sentirsi più o meno diverso dal resto della comnunità, a come le persone possono vedermi in un contesto isolato, son proprio strana ho pensato! Vestita di bianco, sudata, felice del mio correre libera, ossigenata, golosa di fichi, sfacciata, che effetto che ho fatto su quell’uomo! E che buoni i suoi fichi!!!
Fatto sta che alla sera è stata fatta una processione di ringraziamento in mio onore, ovvero in onore di Colei che quella mattina avevo rappresentato per quell’anima pia. Malgrado ciò io mantenevo il mio segreto..
Qualche giorno dopo al mio rientro dalla corsetta mattutina davanti alla casa dove soggiornavamo c’era una panda parcheggiata, e dentro c’era il mio dispensatore di fichi, avrei scoperto a breve che era lo zio del proprietario della casa che mi ospitava. Ho visto la sua espressione corrugarsi sul viso mentre girava la testa nel vedermi correre dinnanzi a lui, e io con non chalance ho agitato la manina per salutarlo sgranando un sorriso a trentasei denti.
L’ultima cosa che ho visto è stata la sua rabbia colorirgli il volto. Mi ha evitata per tutto il tempo del mio soggiorno. Ma poi è accaduta una cosa bellissima. L’ultimo giorno prima della mia partenza mi ha fatto trovare un secchio pieno di fichi dinnanzia alla mia porta, forse per ringraziarmi per aver mantenuto il segreto o forse per ringraziarmi dell’avventura che gli ho fatto vivere, o forse perchè ho acceso in lui il desiderio di colloquiare con la Madre celeste, non saprei, so solo che mi sono fatta una scorpacciata di fichi come non mai!
Questo evento singolare lo porto in me con grande tenerezza, amo quella parte di umanità ancora capace di sognare, di immaginare, di dare espressione ai propri desideri. E così ho scoperto come a volte basti un sorriso per dar vita a una leggenda! Chissà in quale giorno festeggiano “Nostra Signora dei fichi” in quel paesino sperduto vicino alla foresta ruja fossilizzata.
Inutile dirvi che continua la mia ricerca di fichi e la mia golosità verso di essi! Evviva nostra signora dei fichi!!!
ps. con questo racconto non è mia intenzione passare per blasfema, è solo la mia testimonianza di un fatto realmente accaduto che mi dona gioia ogni volta che lo penso!
ti amo dal mio profondo… sei bellissima… ho un albero di fichi in giardino… quando mi vieni a trovare?
Bellissimo racconto Bea. Io ne hi appena raccolto un cestino :-)
Bonjour,bea une très belle citation continue toujours à être comme tu est ne change aucune virgules, le plus important s’est d’être en harmonie avec l’espace et la nature qui nous entoure,asseyez de prendre contact avec le Christ qui est en chacun de nous.