Lo stare bene, è una cosa seria.
Credo che per accedere al benessere occorra dare il proprio benestare.
Sappiamo che il benessere è nelle nostre mani e che siamo ciò che mangiamo, aneliamo ad essere il cambiamento che vogliamo vedere, ci è stato raccomandato da Ippocrate : il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo.
Il cibo sano è fonte di vita e per portare vitalità deve essere fresco, possibilmente bio, ricco di acqua, di colore, calore, sapori, profumi, nutrienti, proteine, minerali e vitamine.
Bene, abbiamo un grande potere a nostra disposizione, occorre scegliere e saper scegliere. Per cominciare, possiamo scegliere dove fare acquisti, cosa comprare, come cucinare, quando, dove e con chi mangiare. È meraviglioso, semplice e attuabile. Occorrono volontà e desiderio di cominciare ad impegnarsi nei confronti del nostro migliore amico, ovvero il corpo che ci accompagnerà fino alla fine dei nostri giorni. Lui c’è sempre, dal primo istante in cui siamo scesi dentro il ventre di nostra madre.
Troppo spesso ho sentito persone malate affermare che abbandonare il loro cibo preferito li avrebbe fatti morire, e lì mi azzittisco, perché se sai che il latte, o la farina bianca, o lo zucchero sono la causa o la concausa del tuo malessere, perché continui a mangiarlo?
Lasciamo che la gola la faccia da padrone, lasciamo che una convinzione ci governi, o che un pensiero ci condizioni.
Ognuno di noi può prendere in mano la propria vita e cominciare a fare per sé ciò che è disposto a fare per gli altri, e cominciare col trattarsi come l’essere più importante che ci sia stato affidato.
Lo star bene non accetta disattenzioni, occorre prendere impegni verso sé stessi, da qui comincia il nostro benessere.
Una bella passeggiata in natura, abbeverarsi a una fonte di acqua viva, respirare aria fresca e pulita, godere della bellezza dei luoghi aperti, del volo di un falco, del canto di un uccello, nutrirsi di panorami, albe e tramonti mozzafiato, dialogare con sè stessi quando si è felici, ma anche quando si è tristi.
Quando si comincia a prendersi cura di sé, le cose cambiano, non si soffre più dell’assenza delle persone che si approcciano in un modo e poi si mostrano in un altro, si gode della propria presenza, man mano che si sta bene, ci si accorge di avere voglia di stare solo con alcune persone, non c’è più energia da disperdere. Finalmente ci si accorge che la vita è un bene troppo prezioso per essere sciupato.
Salute a voi.
Sperimentate sempre e abbiate cura di voi che siete l’ingrediente fondamentale della vita. Un abbraccio dall’Erbana, una selvatica in cucina.
Articolo scritto per il giornale Vivere sostenibile di ottobre 2017
Il mio articolo è postato di fianco all’articolo della scuola di cucina di cui sono docente :-)