ROSA CANINA

La rosa canina è una pianta pioniera da me molto amata.

La Rosa canina  è una straordinaria pianta selvatica che fa frutti ricchissimi di Vit C che divengono utilizzabili solo dopo le prime ghiacciate invernali. Quando fiorisce è meravigliosamente delicata, cinque grossi petali lievemente profumati e dolcissimi. Quando sfiorisce il suo frutto poco a poco cresce, si gonfia e arrossisce. Da inizio  inverno  a fine febbraio inoltrato le sue bacche rosse succulente richiamano in me il pensiero di una grande manifestazione d’amore. D’inverno in Natura tutto tace, le piante dormono e spesso son spoglie. La rosa canina è un groviglio di arbusti impreziositi da cinorrodi (bacche gonfie) rossissimi e dolcissimi, spesso unico nutrimento per i nostri piccoli amici alati, difatti i cinorrodi di rosa canina sono preziosissimi. Per via dei semini e dei molteplici peletti contenuti all’interno delle bacche, a Bologna vengono chiamate ironicamente “piccaincul”, quindi mi raccomando, si mangiano squizzandoli, i semini in esse contenuti potrebbero irritare le vostre mucose interne. Da raccoglitrice-Custode della Terra quale sono, rammento sempre a tutti di tenere conto, durante la raccolta, che Madre Natura non produce solo per noi. Lei si mostra in tutta la sua abbondanza perché anche agli uccellini e agli altri animaletti non deve mancare il nutrimento durante l’inverno. Consiglio vivamente di raccogliere solo ad altezza braccia, dove non arriviamo, pazienza, non arrampichiamoci e non rompiamo la pianta, ciò che rimane è per i nostri amici animaletti, senza di loro non avremmo nulla in Natura!

La rosa canina è ricchissima di vit. C, vitamina preziosa, ma termolabile, non sopporta le temperature al di sopra dei 48°, e in più è facilmente ossidabile. Così a parer mio, la miglior estrazione di principi attivi si ottiene per fermentazione o per mellito, preparati utili per rafforzare le nostre difese immunitarie o per riprendersi da una brutta infreddatura. La mia “maestra delle erbe” mi ha insegnato che il mellito di Rosa canina è un  miele rosato che si adopera per le afte, per le gengiviti e per tutti i problemi della bocca, il mal di gola, le stomatiti, i denti nuovi. Il mellito è magico, ma personalmente, quando sono stanca e debilitata, adoro il fermentato di rosa canina, è una coccola meravigliosa!

Un modo semplice e spiccio per utilizzare la rosa canina è quello di lasciare decantare per una notte un pugnetto di bacche in un bicchiere di acqua tiepida, alla mattina successiva filtrate l’acqua con un colino ottenendo una vera delizia rosata dal gusto agrodolce da bere sorseggiandola con piacere. Con le bacche “scolate”  preparate una conserva, una crema spalmabile, oppure sperimentate un bel sorbetto al sapore acre e avvolgente della rosa. La rosa messa in tisana, grazie al calore del fuoco perde molte proprietà, ma il suo sapore è unico. Stesso dicasi per le composte di rosa. Per conservare i cinorrodi di rosa si possono tagliare a metà e svuotarli, sapendo però che molte proprietà andranno perse a contatto con l’aria. In passato con mio marito e mio figlio in montagna  passavamo le serate tutti e tre seduti attorno al tavolo, uno toglieva testa e coda ai cinorrodi, l’altro li tagliava a metà e io li svuotavo dei semi e dei pelucchi, un modo meraviglioso per chiacchierare e ridere tra noi. Quei cinorrodi poi li passavo in essiccatore e diventavano dolci brillanti rossi da utilizzare per preparazioni strepitose macinati o spezzettati al bisogno. La Natura è eccezionale, con Lei non manco di nulla.

Chicche alla rosa canina profumate con roselline essiccate: Questi dolcetti si preparano in due tempi differenti. Innanzitutto si cuoce la base e la si lascia raffreddare, poi la si condisce e gli si da forma. Procediamo:  procuratevi 125 gr di semolino, versatelo a pioggia  in un litro di acqua che avete  portato a bollore, mescolate aiutandovi con una frusta per evitare che si formino grumi. Fate cuocete per 20’ facendo  attenzione perchè questa polentina cuocendo crea delle bolle che scoppiano, e bruciarsi ai fornelli è sempre fastidiosissimo. A cottura ultimata togliete dal fuoco e  lasciate raffreddare il composto. Quando sarà raffreddato aromatizzatelo con acqua di rose e condite con 3 cucchiai di miele di acacia e un paio di cucchiai di zucchero di canna chiaro, poi unitevi 250 gr di cocco bio in scaglie(quello bio non sa di sapone ). Aggiungete due belle manciate di frutti rossi a pezzettini, un cucchiaio di polvere di rosa canina, un pugno di anacardi o mandorle o pinoli tritati finemente o grossolanamente a vostro gusto. Unite bene tutti gli ingredienti e poi formate delle palline di piccole dimensioni che disporrete  a piramide in un piatto. Cospargete con delle piccole roselline secche sbriciolate e cocco. Piatto goloso, prezioso e profumato.

Articolo scritto per Rock&Food

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